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al testo di Sara Ferraglia
Dialogo col dolore
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Come tutti, risponderò all’appello quando mi chiamerà il primo dolore tagliente sulla guancia come neve e rosso come sangue sul coltello. “Eccomi - gli dirò- colpisci al cuore, lo so che la tua mano non è lieve.” E lo ringrazierò per il ritardo, per gli anni dolci della sua assenza quando ci siam sfiorati fra la gente e lui non mi ha degnata di uno sguardo. E gli dirò “ora sei qui - pazienza - ma, se colpisci, fallo urgentemente.” E non gli chiederò da dove viene né quanto tempo pensa di restare né se viaggia da solo o in compagnia. Mi mostrerà ciò che gli appartiene e ciò che ancora deve conquistare mentre sussurrerò “e così sia.”
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